martedì 19 novembre 2013

In principio fu JFK

In almeno due sensi.

In senso storico, la tragedia dell'omicidio Kennedy ha costituito uno shock emotivo impresso indissolubilmente in un'intera generazione di americani, paragonabile solo a quello provocato dagli attentati dell'11 settembre 2001.

In senso cospirazionista ha costituito l'archetipo di tutte le successive pseudo-cospirazioni di ogni genere e sorta.

Viene persino prima dei libelli pseudo-archeologici e para-scientifici di Berlitz sulle civiltà antiche e sul Traingolo delle Bermuda. E le tecniche utilizzate per creare miti come quello del "magic bullet" non sono dissimili da quelli dei cospirazionisti undicisettembrini di oggi: uso di informazioni parziali, interpretazioni fuorvianti, affermazioni sensazionalistiche.

In questi giorni in cui ricorre il cinquantenario dell'evento è doveroso un pensiero a quello che fu un Presidente degli Stati Uniti entrato nella Storia, anche se a volte con toni vicini al romanzato, ma è anche opportuno ricordare la realtà dei fatti storici di quel giorno.

Raccomando ai miei cinque lettori il prontuario pubblicato da Massimo Polidoro e, per approfondimenti, il bel sito di Federico Ferrero, johnkennedy.it: in questi giorni vedrete che non mancheranno le occasioni di parlarne anche al Bar Gino.

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