sabato 25 giugno 2016

Brrr...exit

Ormai non si parla d'altro, a volte con cognizione, a volte a sproposito.

Il mio pensiero resta quello che ho già esposto in molte occasioni: la democrazia diretta è roba per popoli molto evoluti e molto preparati e magari composti di poche migliaia di cittadini. In un paese abitato da milioni di persone prive di "strumenti conoscitivi adeguati" (palese eufemismo. Leggasi "popolo bue") è assolutamente inaffidabile.

Particolarmente gustosa l'affannosa ricerca "a posteriori" del suddetto popolo sul significato della crocetta apposta giusto il giorno prima. E altrettanto gustosa la crescita esponenziale di coloro che chiedono di "ripensarci".

Certo, questa è anche un'occasione importante per chiederci "cosa sia questa Europa" di cui ci riempiamo la bocca da decenni senza minimamente occuparci di costruire quello che conta davvero: una visione unica e coordinata almeno in materia di politica estera, fiscale e di difesa. Bastioni che si sarebbero dovuti imbastire come minimo appena dopo aver costruito l'unità monetaria che, anzi, sarebbe dovuta essere una conseguenza e non una premessa alla costruzione di un'Unione degna di tal nome.

Già che ci siamo, riflettiamo anche un po' sulle chiacchiere delle sirene di passaggio, che di "Farage" assortiti trabocca ormai la politica de noantri...